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E l’arpa in spalla

aprile 20, 2014

E l'arpa in spalla

G. F. Giuliani, dalla “Sonata IX in Fa Magg.” Preludio – Larghetto

I PARTE – IL DISTACCO

1

Per non sentire sete
tiene il capo chino>
sulle scarpe un inchino
alla polvere bianca
goccia ogni tre passi
e se non fosse tardi
all’ombra di quei sassi
resterebbe un poco.

Questi infiniti giorni
un piede avanti l’altro
metalli solitari ballano
sulle note delle dita>
sfuggite ai campi
l’idea sta sull’orizzonte>
degli occhi, musica
onda in battuta infinita.

Brevi lettere, sogni
chiamano d’oltremare
non è solo per questi ma
un’aria migliore, dolce
per le corde consumate
nei giorni di festa.

Viaggerò sotto il largo sole
di quest’altra terra.

2

Quando viene l’ora
nella bisaccia l’ultimo
pane di casa resta
una noce un fico
quasi niente.

Bruni esseri svelti
passano nell’odore di tane
allerte silenziose
orme fresche nel fango
lui, solo.

Da un paese all’altro
lo trova un lieve
ansito d’unghie
diventano compagni
i due respiri nella notte
ché il tramonto è luce.

Corre intorno per lui
d’amore e porta
un dono tra i denti
l’arparo s’inchina e lascia
a ognuno il suo
carezze irsute.

All’alba bevono insieme
sulla riva del fiume.

3

Allietata quest’aia
ricca di grano
l’oro tra le dita
e non poterlo dare a te, madre
mi appesantisce il cuore
ti vedo nell’ultima volta
le grida tra i denti>
dello sposo, le tue mani
a tenerci lontani
sulla strada – che ci perderà.

Già nel canto pronta
la mia speranza di legno
ravvolta in vecchi velluti
sul cuore la tua croce
di liquido argento.

Ti canterò per le strade
ogni giorno del viaggio
rapita da questo che solo so fare
inutile ai campi.

Consola mio padre
nelle sere che verranno.

4

La notte è dura
Agata dalle guance di rosa
come spina di rovo
ficcata nei fianchi
per come ti ricorda
questo vagabondo incerto
dallo sguardo che un tempo
cercò il tuo.

Chi sa se ricordi
questo musico stanco
se hai scordato
le mani di corsa
a offrirti un’ipotesi
confusa d’amore.

Il musico vede
i tuoi piedi ballare
in cerchio sempre più largo
lontano, leggera agata lucente
nelle pieghe della mano.

L’aurora stinge il sogno
finché è sepolto dal passo.

G. F. Giuliani, dalla “Sonata XI in Mi bem.” Andante sostenuto – Larghetto
II PARTE – IL VIAGGIO

5

Ieri stava per finire ancora
in cerca di un passaggio
giorno in cui la terra
era sempre mia
e questo cielo mi riconosceva>
musico di strada consueta.

Quando poi la nave
ha accennato un sì
sono approdato
nell’ultima notte fra le dune
ho dormito stretto all’arpa
sotto ispide stelle
senza sogni.

Terra arida sabbia
salutami, che parto.

6

Amara e sale
questa ripida scala
sui cui gradini suonano
migliaia di scarponi
ad ogni traversata.

La strada è chiara scende
nel profondo della nave
penombra piena di sospiri
non respira questa folla sfinita –
nell’imminenza dell’arrivo.

Lui se ne sta nei dispari venti
a lucidare legni
se si ricorda getta
uno sguardo all’orizzonte
bagnato, sordo
muto, scuro.

La sera c’è bisogno
di musica e di balli
mani libere corrono
su flauti arpe violini
canti risate grandi
pregano un futuro.

Piedi battono a tempo
occhi ballano a giro
questo è il momento in cui
si fa cemento la speranza.

Gruppi di delfini
li seguono gridando.

7

Ecco m’incontra il mare
non lo sapevo e ora
è fatto di colline
campi arati d’azzurro
fruscio di boschi blu
abitati – da – desideri.

La carta piegata nella tasca
promette un’allegria
che getta luci nel cielo
cantando sull’orma dei musici
nel bicchiere la terra vibra
di tutto l’oro che scorre
in piccole pozze di fango.

Suonerò ancora e oltre
li porterò dietro di me
legati col filo della musica
non mancherà un tetto
e i giorni sorrideranno.

Con la matita scriverò
presto lettere felici.

G. F. Giuliani, dalla “Sonata VIII in Fa Magg.” Preludio sostenuto – Allegro
III PARTE – L’AMERICA

8

Lasciali partire ora
America scoperta
li hai tenuti stretti
per un lungo pezzo
auscultato i petti
scrutata la gola
ora lasciali partire.

Insegue un mobile destino
scansando appena le carrozze
fra strepiti piedi in corsa urla
fino al quartiere pieno di bandiere
prende qualsiasi fatica
che dia il pane dell’inizio
fissa la cinghia lucida il legno
scuote la polvere, e va.

Non si volterà indietro
il paese è tanto grande
che si può camminare per la vita
suonare in infiniti angoli di strada
senza ripetere mai la stessa musica.

Suona e cammina
mentre suona.

9

Vi ringrazio del passaggio
con questa musica portata di lontano
so che vi piacerà perché
le orecchie sono sorelle ovunque
e le mie mani
hanno tanta voglia di cantare.

Ora vi saluto, ché ho da scegliermi
un angolo fuori dal sole
adesso suona arpa mia aspra>
ciliegia controtempo
rapisci i loro sguardi
con le note che tu sai
fra un tacco impolverato
un orlo di veste strascinato via
c’è chi resta ed è il suo sguardo
che ci nutrirà.

La notte mi ha lasciato
questo bimbo magro
intorno ai piedi quindi
alla fine di ogni pezzo
raccoglierà il guadagno
nel berretto a quadri:
sorridi ragazzino e i cuori
si scioglieranno come neve.

La luna li guarda dormire
mentre nitriscono i cavalli.

10

Chino sull’arpa rossa
uno splendente Apollo
si fa del tutto Musica
somiglia appena un poco
al giovane straccione
che vive della strada
versa nell’aria vino nuovo
dorato ad ogni nota.

Non ascolta il rumore
della festa non è
preda di altro
che la musica.

A volte per un breve momento
coglie uno sguardo fiorito
che gli rammenta un altro>
bruno assolato sorriso
lo saluta come
dalla tolda si saluta
un vecchio rimpianto.

Ma ora un pezzo più allegro!
Le monete si urtano nel panno.

G. F. Giuliani, dalla “Sonata V in Mi bem.Magg.” Preludio – Allegro – Larghetto

IV PARTE – L’ARPA NARCISA

11

È un onore per me
starvi davanti
mi vedete rossa
e oro luccicante
matura appena
di duecento anni.

Mi spiegò per primo
direi piuttosto bene
quel monsieur D’Alambert
che, matematico, poteva
capire quel che ho dentro.

Suonai per un poco
per le sottili dita
di bionde damigelle
un abate poi credo m’abbia colto
la cinquecento-ottanta
presa con oro che sonava
forse, compatitemi l’età
per la nipote o forse
le feste d’abbazia.

Di lì qualcuno mi rapì
sentii le onde
accompagnare il viaggio
sbarcai sul molo umido
pizzicata, mio malgrado
agli angoli di strade sconosciute
in cambio di monete opache.

Poi giorni luminosi
in cui fu così semplice
far sorridere i bimbi dentro il sole
divertire la gente nei cafè chantant
alleggerire l’aria nei bordelli.

Ancora ecco arrivare
la breve vita mia d’orchestra
dove donai i miei migliori timbri
sotto la bacchetta di un Maestro
ultimo gaudio e poi
la polvere di una bottega
d’antiquario.

Ho aspettato a Philadelphia lungamente
chi mi volesse sotto le sue dita
finalmente ho poi ripreso il mare
respirato l’aria tiepida di casa
con altre mani dolci di pennello
ho riavuto ancora la mia luce
mi hanno ridato voce
fresche corde di budello
rediviva la sordina
nel mentre che a Firenze
nuova musica veniva ritrovata
per me sola.

Essendo sempre stata generosa
eccomi qui a prestarmi volentieri
al gioco della resurrezione
permettendo a questa donna bruna
di trarre da me il canto che vuole
e credo proprio
d’esservi garbata alquanto
quindi, se richiesto
farò cortesemente un bis.

G. F. Giuliani, “Sonata X in Si bem. Magg.” Larghetto – All° assai – Tempo di Minué – All

E l’arpa in spalla

aprile 20, 2014

E l'arpa in spalla

Presentazione del cd Giuliani Harp Sonatas, Brilliant Classics, 2012

Disegni di Lara Cavallini

aprile 4, 2014

viaggio bn

viaggo colDisegni di Lara Cavallini

per le locandine e i segnalibro

Portugal

Maggio 17, 2013

Portugal

Corso d’arpa, Tomar

Prof. Lisetta Rossi

marzo 14, 2013
Arpista ispiratrice

Arpista ispiratrice

Si è diplomata a Venezia col massimo dei voti e la lode, perfezionandosi in seguito con Maestri di scuola francese e americana e seguendo i corsi di musica da camera dell’Accademia di Santa Cecilia con Riccardo Brengola.

Ha integrato la sua formazione frequentando corsi di tecnica Alexander, Feldenkreis, Taijiquan e metodo Stanislavskij. Come solista e camerista è stata
presente in festival nazionali e internazionali in Italia, Francia, Portogallo, Germania; ha collaborato come prima arpa con orchestre liriche e sinfoniche tra le quali: Maggio Musicale Fiorentino, RAI di Milano, di Torino e di Roma, Teatro Saõ
Carlos di Lisbona, Sinfonica di Oporto, Teatro Massimo di Palermo, Teatro Carlo Felice di Genova sotto la direzione dei Maestri: R. Muti, R. Chailly, R. De Burgos, R. Barshai, G. Bertini, E. Inbal, L. Berio, G. Gavazzeni, V. Delman e C. Tielemann, col quale ha eseguito il Concerto K299 per flauto, arpa e orchestra di Mozart. Ha avuto parte in registrazioni radiofoniche e incisioni discografiche per RAI, Erato, Amadeus e Ricordi. E’ stata titolare della cattedra di arpa del Conservatorio “G. Verdi” di Milano e dal 1994 ha tenuto masterclass e seminari in Italia e all’estero ed è stata invitata a tenere corsi presso Conservatori e Scuole di Musica di Lisbona, Oporto, La Spezia, Monopoli, Castelfranco, Pescara, Carrara. Numerose sue allieve si sono affermate in concorsi nazionali e internazionali.

Attualmente è docente presso il Conservatorio Musicale di La Spezia.

C’era una volta l’America/Arpe oltreoceano – Lisetta Rossi

marzo 14, 2013
Arpista ispiratrice

Arpista ispiratrice

Lisetta Rossi suonerà l’arpa antica N. 508

C’era una volta l’America/Arpe oltreoceano – E l’arpa in spalla

marzo 14, 2013

Me anellone

Presentazione del cd Sonate per Arpa – Lisetta Rossi – Brilliant Classics, 2012

Pisa, settembre 2013

Musica & Poesia

Musiche di Giovanni Francesco Giuliani suonate da Lisetta Rossi

Poemetto “E l’arpa in spalla” scritto e letto da Maria Angela Rossi

 

Il cd

marzo 14, 2013

Il cd

Brilliant Classics, 2012

Castrocaroclassica 2011

settembre 7, 2011

Docenti

Strumento
arpa e ensemble di arpe LISETTA ROSSI
basso tuba ANDREA AFFERDELLI
canto lirico KELLY MC KLENDON
clarinetto BRUNO BERGAMI
clarinetto STEFANO BERTOZZI
chitarra MICHELANGELO SEVERI
contrabbasso LUCA BANDINI
corno IVANO VENTURINI
corno JONATHAN WILLIAMS
fagotto MARCO LUGARESI
flauto FILIPPO MAZZOLI
flauto FEDERICA BACCHI
flauto GIUSEPPE PELURA
oboe MAURIZIO MARINO
percussioni DANIELE SABATANI
pianoforte primi passi CHIARA CATTANI
pianoforte MONALDO BRACONI
pianoforte PIERLUIGI DI TELLA
pianoforte DENIS ZARDI
sassofono DAVID BRUTTI
tromba ALESSANDRO SILVESTRO
tromba ALBERTO BRINI
trombone ANDREA MACCAGNAN
viola AUGUSTO VISMARA
violino LUCA FALASCA
violino GABRIELLE LESTER
violino ROBERTO NOFERINI
violino MIRIAM SADUN
violino MARIA GRAZIA SERRADIMIGNI
violoncello ANDREA NOFERINI
violoncello SEBASTIANO SEVERI
teoria, solfeggio,storia della musica FABRIZIO BUGANI

JAZZ
batteria jazz GIANLUCA NANNI
chitarra jazz MAURO DE FEDERICIS
contrabbasso jazz PAOLO GHETTI
flauto jazz DAVIDE DI IORIO
sax jazz FABIO PETRETTI
tromba jazz MIKE APPELBAUM

MASTER
clarinetto LUCA MILANI
vibrafono jazz MARCO PACASSONI

MUSICA CONTEMPORANEA
L’arpa nella musica contemporanea LISETTA ROSSI
Musica da camera contemporanea ALESSIO BACCI
Il flauto nella musica contemporanea ALESSIO BACCI

CORSI PARTICOLARI
Mental trainig: gestione ansia e stress MARIA ANGELA ROSSI
Qigong per ottimizzare la performance MAURIZIO TRONCONI
Inglese ANDREA GRAF

Castrocaroclassica_Agosto 2001

Maggio 30, 2011

CORSO ESTIVO “MARCO ALLEGRI, per vivere insieme la musica”

Il Corso Estivo “Marco Allegri, per vivere insieme la musica”, in memoria di un giovane trombonista, giunge quest’anno alla ottava edizione.

Si rivolge ai musicisti di tutte le età che avranno l’opportunità di approfondire tematiche musicali ed esecutive con artisti di rilievo nazionale ed internazionale che possono mettere a loro disposizione le esperienze maturate in vari importanti istituzioni musicali italiane ed estere.

E’ un campus vero e proprio nel quale si alternano lezioni individuali e di musica d’insieme, saggi musicali e spazi dedicati all’orchestra dove anche i più giovanissimi possono fare esperienze.

L’obiettivo è quello di offrire ai giovani musicisti le opportunità per operare consapevolmente e con competenza nella realtà musicale incentivando il lavoro d’insieme.

La vita comunitaria e la serena atmosfera del luogo favoriscono la concentrazione nello studio, i rapporti umani, lo scambio reciproco e l’arricchimento sociale ed artistico: il lusinghiero successo di presenze ne è la dimostrazione.

Vi rimandiamo al bando di concorso per quanto riguarda l’8 edizione, estate 2011.